Giorno dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. Il discorso del Sindaco e le foto

Pubblicato il 5 novembre 2024 • Comune

4 novembre 2024 GIORNATA DELLE FORZE ARMATE E DELL’UNITA’ DI ITALIA, la celebrazione si è tenuta domenica 3 novembre 2024
 
📌Il discorso del Sindaco:
 
Porgo il mio saluto a tutte le autorità civili e militari, ai rappresentanti delle associazioni dei combattenti, alle associazioni d’arma e a tutti i cittadini riuniti qui oggi per celebrare il 4 novembre, Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate.
“Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani”, questa frase attribuita, nel 1896, a Massimo d’Azeglio è utile per sottolineare che, alla raggiunta unità del Paese nel 1861, non corrispondeva ancora una unità degli italiani e che proprio la Grande Guerra, conflitto di una durezza inaudita, contribuì ad accelerare quel processo di creazione di una identità nazionale, non più esclusivo di intellettuali e borghesi, ma vero e proprio sentimento popolare.
Giovani, provenienti da ogni parte d’Italia, avevano infatti combattuto fianco a fianco nelle trincee, facendo nascere legami e stringendo amicizie prima di allora impossibili e impensabili, confermando che le cose che avevano in comune erano molto più numerose di quelle che li dividevano.
È giusto quindi ricordare che il simbolo di questa identità collettiva è proprio il treno che trasportò a Roma la salma del Milite Ignoto, salma che centinaia di migliaia di persone vollero omaggiare lungo il percorso, non solo nelle grandi stazioni, ma anche nei caselli di campagna e che proprio il 4 novembre 1921, terzo anniversario dalla fine della Grande Guerra, fu collocata all’Altare della Patria, dove riposa tutt’ora.
Il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate non hanno momento migliore quindi del 4 novembre per essere celebrati.
Oggi onoriamo commossi i caduti della Grande Guerra, provenienti da ogni angolo d’Italia, il loro sacrificio, la loro immolazione, ma soprattutto l’importanza che quegli avvenimenti ebbero nella storia del nostro Paese.
Purtroppo, di fronte alle notizie quotidiane, a oltre un secolo di distanza, dobbiamo soffermarci a riflettere sulla guerra … su tutte le guerre.
L’Italia ripudia la guerra, recita la Nostra Costituzione, e lo fa in quanto strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e quale mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
E la nostra Carta, giustamente, assegna alle Forze Armate il compito di difendere il nostro Paese e di tutelarne gli interessi; quindi, noi tutti, singoli cittadini e rappresentanti di ogni forza politica italiana dobbiamo fare in modo che la guerra, le armi e la violenta sopraffazione non siano mai più necessarie.
Ricordiamo poi che le nostre Forze Armate, come hanno dimostrato in più occasioni, contribuendo alla risoluzione di crisi internazionali, partecipando a missioni di pace e sostegno sotto la guida dell’Unione Europea, della Nato e dell’Onu, sono le prime a credere in questa fondamentale affermazione. A loro la nostra gratitudine e ammettere che ci riconosciamo nel loro esempio e che abbiamo consapevolezza di ciò che fanno, e di riflesso del risalto che offrono all’immagine del nostro Paese.
Personalmente sono convinto che la guerra, da qualunque parte la si guardi, sia in realtà una sconfitta: una sconfitta della ragione, una sconfitta della giustizia, una sconfitta della dignità delle persone.
Ma purtroppo ancora una volta venti nefasti stanno soffiando, in questi ultimi anni, in troppe parti del mondo.
Prima l’aggressione da parte della Russia nei confronti di un paese sovrano e indipendente quale è l’Ucraina, ora una violenta recrudescenza del conflitto israelo-palestinese che è ripreso con una forza davvero inaudita e si sta allargando malauguratamente in Medio Oriente. Lo spettro di una terza guerra mondiale è molto vicino, anzi tutto il mondo è già invaso da focolai, situazioni critiche permeate da violenza che di fatto ci dicono che questa guerra è già in atto. Faccio mie queste parole che sono del nostro Papa Francesco che non cessa mai di fare appelli per porre termine ad ogni tipo di violenza senza distinzione alcuna.
E ancora una volta a farne le spese sono i civili: uomini, donne, tanti, troppi bambini, pedine di una strategia della violenza e della sopraffazione che non può trovare alcuna giustificazione in una macabra cronologia dei torti subiti e delle ragioni sostenute, ma che porta solo ad ulteriore violenza e dolore.
Bisogna spezzare questa logica: noi stiamo sempre e per sempre dalla parte della Pace, l’unica parte che deve avere coscienza di esistere e che può costruire un futuro.
La pace, che contraddistingue il nostro Paese da quasi 80 anni, è un bene prezioso che tutti noi dobbiamo preservare con cura e affetto, e possiamo farlo anche conoscendo la nostra storia, a partire dalle sue date fondative come è questo 4 novembre, con tutti i suoi contenuti e conseguenze nella storia d’Italia.
Mi auguro quindi che questa giornata possa essere momento di memoria e ricordo, un’occasione per ringraziare e conoscere meglio le nostre Forze Armate, ma anche un giorno di riflessione che tutti noi facciamo sulla fratellanza tra i popoli e sulla pace come bene supremo.
Un pace che a volte viene tolta da altre cause. Voglio in questa giornata esprimere solidarietà alle famiglie delle vittime, che sono tante, del territorio di Valencia , Spagna, per i disagi e le criticità occorse con le esondazioni. Una situazione veramente critica e di difficoltà veramente difficile e che si sposa in maniera più forte di quanto già accaduto nei territori della Emilia Romagna ed in altre zone dell’Italia. A tutti il nostro sentimento di vicinanza e di affetto con il ringraziamento alle migliaia di volontari e volontarie che in maniera generosa si sono impegnati ad offrire il loro aiuto.
Onore ai caduti e Viva l’Italia Unita e in pace e grazie a tutte le nostre Forze Armate!
Antonio Fusè
Sindaco
 
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