2 Giugno - Festa della Repubblica
Anche quest’anno è un 2 giugno molto diverso dal solito, perché ancora dominato dai tanti lutti e dalle sofferenze causate dal coronavirus, questa nefasta pandemia che da più di un anno caratterizza la nostra vita.
Ma, grazie alle vaccinazioni e alla migliore conoscenza di questo virus, è tempo di ripartire. Già i casi Covid in città sono drasticamente diminuiti ed è il messaggio che cominciamo a vedere finalmente l'uscita da quell'incubo che porta la data del 21 febbraio 2020.
Dobbiamo superare questo tempo di difficoltà con la volontà di un nuovo inizio.
E questa ripartenza civile ed economica deve avvenire con il contributo di tutti, come siamo riusciti a fare con la nascita della Repubblica in quello storico 2 giugno 1946.
Anche oggi, come allora e come è evidente, siamo tutti legati da un comune destino, e proprio in questa coesione dobbiamo superare le tante divisioni che lacerano il nostro Paese e potenziare tutti i valori e i principi su cui fondammo la nostra democrazia con la nostra Costituzione.
Questa ripartenza è certo proiettata su un futuro ancora carico di incognite, ma è importante riflettere su che cosa è, e cosa vuol essere, la Repubblica oggi.
Tutti, a partire da me naturalmente, in questo 2 giugno, dovremmo interpellarci circa il dovere di essere all’altezza di questo dolore, di questa speranza, di questo bisogno di fiducia che stiamo vivendo e farli nostri, e, con essi, metterci al servizio del nostro prossimo per fornire quel sostegno e quel supporto di cui tutti abbiamo bisogno.
Dobbiamo sentirci responsabili l’uno dell’altro e ciò viene prima delle scelte politiche e costituisce la nostra unità morale, la condivisione di un unico viaggio.
Siamo tutti parte di una stessa storia, di una stessa Nazione!
E le sofferenze provocate da questa malattia ci ricordano che siamo tutti chiamati a un impegno comune contro un gravissimo pericolo che ci ha investito sul piano non solo della salute, ma anche e fortemente sul piano economico e sociale.
Concludo quindi lanciando questo forte messaggio: tutti siamo chiamati a metterci al servizio delle nostre comunità nella costruzione del bene comune.
Solo quando capiremo che mettendoci al servizio dei valori più alti e nobili che stanno alla base del benessere comune, realizzeremo pienamente gli intenti della nostra Costituzione e renderemo onore ai sacrifici di vite umane e sofferenze che il nostro popolo, il popolo italiano, ha dovuto affrontare per scrivere la propria storia.
Viva la Repubblica! Viva la Costituzione! Viva l’Italia!
Dal municipio, li 2 giugno 2021
Il Sindaco
Antonio Fusè